VIAGGIO TRA I SAPORI DI PALERMO
febbraio 8, 2021Qualche settimana fa abbiamo parlato del Sole Luna Doc Film Festival, un festival documentari d’autore, che ha luogo ogni estate nella città di Palermo. Nella speranza che qualcuno di voi ne sia stato incuriosito e abbia ora il desiderio di programmare una vacanza nell’isola appena possibile, abbiamo pensato di proporre anche un breve percorso gastronomico per provare alcune delle più famose prelibatezze della cucina palermitana, magari a conclusione di una delle serate del festival.
Ad appena cinque minuti dal complesso monumentale di Santa Maria dello Spasimo, troviamo una piccola cioccolateria a gestione familiare, la Cioccolateria Lorenzo. Gli amanti del dolce non potranno fare a meno di una breve sosta per gustare fragranti biscotti, cioccolatini o una tra le tante torte (rigorosamente preparate a mano), magari accompagnate da una buona tazza di tè o cioccolata.
Costeggiando la piccola oasi verde del Giardino Garibaldi (che ospita l’albero più grande d’Europa, il maestoso Ficus macrophylla dalle radici aeree), giungiamo sulla più antica via della città, tracciata al momento della sua fondazione da parte dei Fenici: Via Vittorio Emanuele.
Al suo inizio, a pochi passi da Porta Felice (l’accesso alla città dal lato mare), ha sede una vera e propria istituzione per ciò che riguarda lo street food palermitano: Franco ù Vastiddaru, da cui vi consigliamo in particolare di provare il tradizionale Pani câ meusa: una pagnotta (tradizionalmente la cosiddetta vastedda) farcita principalmente con milza e polmone di vitello cotti al vapore e poi fritti da gustare schietta (ossia semplice, con la sola aggiunta di succo di limone o caciocavallo a listarelle sottili) o maritata (vale a dire sposato, non da solo ma con l’aggiunta di ricotta).
Percorrendo Via del Parlamento giungiamo poi in via Alessandro Paternostro, sede del locale più famoso che vi segnaliamo oggi, ossia l’Antica Focacceria San Francesco, ormai rinomata in tutto il mondo. Ad oggi la focacceria è un franchise che conta ben nove punti vendita dislocati in giro per l’Italia, ma se siete a Palermo avrete l’occasione di mangiare all’interno della cappella sconsacrata che dal 1834 è la sua sede storica ed ha visto tra i vari clienti autori come Pirandello e Sciascia, artisti come Guttuso e persino Garibaldi. La maggior parte delle materie prime impiegata nella preparazione dei più famosi dei piatti tipici è acquistata da Libera Terra, un insieme di cooperative che aderiscono alla rete dell’associazione antimafia Libera.
Siamo quasi giunti alla fine, ma prima di concludere il tour non possiamo che inserire altri due luoghi che non potete perdervi.
All’incrocio tra Via Vittorio Emanuele e Via Roma, vicinissimo allo storico mercato palermitano della Vucciria sorge la “Friggitoria d’Arte” dello chef Natale Giunta.
Impossibile non notare ed essere attratti da Passami Ù COPPU: le maioliche dipinte a mano e gli oggetti tipici che adornano il posto sono visibili prima ancora di entrare nel locale. Che si parli di panini gourmet dalle fantasiose farciture, di pane cunzatu o cuoppi colmi delle più svariate prelibatezze dolci e salate, la qualità è garantita dall’uso di ingredienti freschissimi e a km0.
Ultima tappa: MoltiVolti. Situato tra Il complesso monumentale di Santa Chiara e un altro dei più famosi mercati storici della città, Ballarò (principale fonte di materie prime per il locale), MoltiVolti è una realtà nuova e piena di vita. Il suo staff vi porterà alla scoperta non solo di piatti tipici della tradizione sicula ma anche di sapori provenienti da Senegal, Grecia, Gambia e Afganistan (e non solo); brick tunisini, moussaka, mafè e cous cous puntellano il menù al fianco di caponata, anelletti al forno e bruschette.
Carlotta Serretelle