“IL RACCONTO DELL’ANCELLA”: SERIE TV, CINEMA E IL SET DIMENTICATO
maggio 6, 2021Dalla sua pubblicazione nel 1985, ormai quasi quarant’anni fa, la storia narrata dall’autrice canadese Margaret Atwood ne Il racconto dell’ancella (The Handmaid’s Tale) ha fatto tanta, tanta strada. Solo un paio di giorni fa i primi tre episodi dell’attesissima quarta stagione del suo fortunato adattamento televisivo sono stati resi disponibili sulla piattaforma streaming Hulu.
La trama è ormai nota: in un futuro distopico non molto lontano dal nostro, un regime teocratico ha preso il potere in quelli che un tempo erano gli Stati Uniti imponendo le regole della nuova repubblica di Gilead: al fine di ripopolare la nazione messa in ginocchio dal crollo delle nascite, ogni donna fertile è costretta a adempiere al ruolo di ancella subendo ogni mese, nel proprio periodo fertile, rapporti sessuali con un uomo di potere al fine di portarne in grembo la prole.
Ciò che non tutti sanno però, è che prima di diventare una serie di successo mondiale, il romanzo è stato adattato in un film distribuito nel 1990 che porta la firma del regista tedesco Volker Schlöndorff (Il caso Katharina Blum; Morte di un commesso viaggiatore). Co-produzione tedesca e americana, la pellicola ebbe una storia particolarmente travagliata in fase di lavorazione: dalla sostituzione del regista originale (Karel Reisz) con Schlöndorff, all’abbandono del progetto da parte dello sceneggiatore Harold Pinter (L’amico ritrovato; Quel che resta del giorno), di cui tuttavia la pellicola porta la firma; all’intervento della stessa Margaret Atwood sulla sceneggiatura e infine alla difficoltà nel trovare un’attrice disposta a interpretare il ruolo, guardato con sospetto, di una protagonista percepita come troppo dichiaratamente femminista (alla fine ad accettare fu l’attrice britannica Natasha Richardson), il film ebbe vita difficile.
Diversamente dal romanzo, ambientato nel New England, il film fu girato quasi interamente in North Carolina, in particolare tra Durham e Raleigh. La prima location riconoscibile è l’American Tobacco Campus (inizialmente stabilimento adibito alla produzione del tabacco, oggi campus che ospita numerosi eventi ogni anno), alle cui spalle si intravede anche il noto Lucky Strike Chimney. Insieme alla facciata della Saint Mary’s School, una scuola privata e preparatoria per ragazze dai nove ai dodici anni associata alla chiesa episcopale, costituiscono il set per il Red Centre, il centro in cui le ancelle vengono inizialmente radunate e istruite sui loro nuovi doveri prima di essere assegnate a una famiglia. Diverse scene in esterno sono inoltre state girate tra West Village e Brightleaf Square, altro luogo particolarmente turistico per via dei numerosi ristoranti che puntellano la piazza.
Il sito probabilmente più noto è stato invece la Duke Chapel, la cappella presente sul campus della Duke University. Luogo di ritrovo e di preghiera, la Duke Chapel, oltre che agli studenti universitari, è aperta al pubblico tutto l’anno e offre ai suoi visitatori tour guidati (da quest’anno anche online) nonché la possibilità di organizzare eventi e concerti sul suolo del campus; nel film questa fa da sfondo a una delle scene più suggestive, quelle delle impiccagioni dei traditori della nuova repubblica di Gilead.
Ultimo luogo noto, fortemente legato alla cultura pop, è l’abitazione che accoglie la protagonista Offred/Kate, sita al 1810 Cedar Street, Durnham, North Carolina: la cosiddetta Michael Peterson Murder House. La dimora è stata teatro di un caso di omicidio particolarmente noto e discusso degli ultimi anni della storia criminale americana, di cui è stato protagonista nel ruolo di aguzzino il romanziere americano Michael Peterson; la facciata reale della dimora coincide con quella mostrata nel film, così come ambienti reali dell’abitazione sono la stanza che nel film costituisce lo studio privato del comandante e la scala che porta al piano di sopra, la stessa su cui nel 2001 trovò la morte la moglie del romanziere, Kathleen Peterson.
Ogni anno la dimora è meta di moltissimi visitatori, appassionati di true crime e chissà, magari anche del lavoro di Schlöndorff e della pellicola che, seppur non accolta entusiasticamente dalla critica, ha rappresentato un tassello fondamentale per la diffusione del romanzo di Atwood, ad oggi – per i temi che affronta e per l’inquietante vicinanza con alcune delle politiche messe in atto negli Stati Uniti – più sentito che mai.
Carlotta Serretelle
Le immagini presenti nell’articolo sono state tratte dal film The handmaid’s Tale (1990)