PREMIATO A LOS ANGELES IL DOCUMENTARIO “IN CAMPO NEMICO” : STORIE SUI PROCESSI PER GENOVA 2001
luglio 1, 2022Il montatore cinematografico Fabio Bianchini ha da poco ricevuto un premio a Los Angeles per il suo documentario In Campo Nemico (2021), riguardante i processi giudiziari successivi alle violente vicende del G8 di Genova, un evento che purtroppo fa parte della Storia del nostro paese, il cui ventennale risale allo scorso anno.
I giorni del 19, 20, 21 e 22 Luglio 2001, infatti, sono quelli dei drammatici fatti del G8 di Genova, in cui, a margine dell’incontro tra i diplomatici delle forze internazionali, le vie della città ligure sono state invase da disordini e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.
Il lungometraggio è stato realizzato insieme a Supporto Legale, gruppo di attivisti che sono diventati consulenti tecnici dei legali per la difesa dei manifestanti in tutti i processi del G8. Supporto Legale ha seguito 10 anni di processi e sostenuto per altri 10 i manifestanti che stavano scontando la loro pena per il reato di “devastazione e saccheggio”. Abbiamo intervistato il regista Fabio Bianchini per avere maggiori dettagli sulla realizzazione di questo suo importante film.
La prima domanda è strettamente legata a quei giorni del Luglio 2001. Lei da esterno come aveva vissuto gli episodi di Genova e che idea si era fatto seguendo le notizie relative ai terribili episodi del G8?
“Io avevo già 40 anni. All’epoca ero più lontano da tutto ciò che riguardava i movimenti. Con la mia compagna di allora eravamo andati in una località vicino Genova, per poi raggiungere il giorno dopo alcuni nostri amici nel capoluogo ligure. Nel viaggio in macchina ascoltavamo le notizie riguardanti i disordini nella città e l’uccisione del manifestante Carlo Giuliani. Rimasi sconvolto guardando le immagini delle violenze in televisione e convinsi la mia compagna a non partire per Genova vista la situazione.
La mia compagna , dopo i fatti del 2001, è diventata un’attivista e ho iniziato ad avere un po’ di timore per la sua sicurezza. “
Il suo legame con i fatti di Genova 2001 immagino si sia rafforzato dopo la regia per il documentario “In Campo Nemico: storia di Supporto Legale”, che ha vinto recentemente un premio a Los Angeles. Com’è nato questo lungometraggio, che raccoglie il materiale derivante dai processi giudiziari relativi alle violenze del G8?
“Supporto Legale ha svolto consulenza legale per i 10 anni successivi ai fatti di Genova e raccolto fondi per aiutare i manifestanti condannati per l’articolo 419, riguardante le pene per devastazione e saccheggio, per i successivi 10. Dopo aver svolto un lavoro molto positivo in ambito giuridico, Supporto Legale ha voluto raccontare queste storie. Io non avevo mai afferrato fino in fondo cosa stessero facendo. Ma dato che conoscevano me, compagno di una delle loro attiviste, hanno deciso di affidarmi il compito della regia per il documentario. In un certo senso il film l’ha scritto Supporto Legale con le storie che voleva raccontare. Perciò non ho mai avuto il timore di affrontare questa esperienza con un tema così delicato, che comunque sentivo vicino a me. “
Ci sono varie persone che hanno contribuito alla realizzazione del suo documentario. Ha collaborato anche l’attore Valerio Mastandrea, che nel film legge alcuni documenti e poesie. Come lo avete coinvolto? E com’è stato lavorare con lui e con Zerocalcare, i cui disegni ,riguardanti le vicende e i processi, fanno parte del lungometraggio?
“Penso che Mastandrea sia stato chiamato proprio da Zerocalcare, che da molto tempo collaborava già con Supporto Legale, quando ancora non era molto conosciuto come vignettista. Per il documentario ho provato ad utilizzare il talento di “Zero” per rappresentare le scene che avevo in mente. Mastandrea proviene dagli ambienti dei centri sociali romani e ad un certo punto ho saputo che voleva fare una sorta di cameo nel film. Mi sono ingegnato allora per trovargli un ruolo. Gli ho affidato quello del giudice ,nella lettura dei documenti, e poi anche quello di recitare una poesia di Franco Fortini.
Con Zerocalcare ci conoscevamo già da un po’ di tempo. Lui è una persona di una disponibilità incredibile, io veramente adoro Michele. Disegnerebbe anche per una giornata intera. Noi gli dicevamo cosa volevamo rappresentare nelle varie scene e lui si metteva all’opera. Anche con Mastandrea la collaborazione è stata molto agevole e pur avendo meno tempo si è messo a disposizione anche di domenica mattina prima di pranzo. Con lui c’è stata una sorta di regia condivisa, nel senso che ci confrontavamo sulle varie inquadrature per le riprese.”
“In Campo Nemico” è stato mostrato in alcune sale ed è disponibile sul sito OpenDDB tramite donazione libera. Quali sono state le prime proiezioni del documentario e ne sono previste altre a breve?
“Alla “première” del 20 Luglio 2021 a Genova , per l’Anniversario dei fatti del G8, c’erano circa 350 persone, tutto Supporto Legale, Zerocalcare, una delle manifestanti condannate Marina Cugnaschi. Poi il film è stato proiettato in alcune sale a Forlì, Bologna, Milano, Macerata. Ne erano previste altre però sono state disdette per l’arrivo della quarta ondata del Covid-19. Adesso ripartiremo. Il successo lo abbiamo avuto maggiormente dalla distribuzione online sul sito OpenDDB, con numeri veramente importanti. Nelle sale ci va gente che non vuole necessariamente guardare un film sui fatti del G8, ma si ritrova lì per svariate motivazioni. Online gli spettatori sono più interessati a cercare qualcosa inerente al tema che affrontiamo nel documentario.”
Ha appena vinto un premio per il documentario a Los Angeles. Al momento quali sono i suoi progetti personali ?
“Sto lavorando ,in qualità di montatore, ad un documentario per Rai 2 sul pilota Gilles Villeneuve. Continuo poi a cercare dei fondi per realizzare un documentario, che ho scritto 4 anni fa e che è un po’ autobiografico. Si tratta della storia di un gruppo di alpinisti marchigiani degli anni ’70, che iniziano a viaggiare insieme per conquistare varie vette in giro per il Mondo, dalla Groenlandia alle Ande peruviane fino al Karakoram. E’ uno sguardo di provinciali incantati dalle bellezze che incontrano e dalle loro personali imprese. Tutto questo viene visto dagli occhi di un bambino, che sarei poi io dato che uno degli alpinisti è mio padre. Per adesso ho avuto un piccolo finanziamento dal Club Alpino Italiano e sto aspettando che la Regione Marche faccia un bando. Ho avuto anche la disponibilità di alcuni istituti italiani all’estero per la realizzazione di sottotitolazioni e traduzioni in danese, turco, peruviano e in altre lingue ancora. “
Si parla spesso del fatto che la vita quotidiana sia costantemente fatta di storie raccontate. Per concludere volevo pertanto chiederle cosa deve fare un narratore per far conoscere a più persone possibili storie importanti e tragiche, come quella che ha affrontato nel suo film?
“E’ necessario fare in modo che il suo ruolo sia quello di rendere la storia semplice e comprensibile. Mettere un po’ da parte il proprio ego. Con la regia di “In Campo Nemico” mi sono reso conto che dovevo lavorare per rendere la vicenda più chiara possibile. Organizzare i fatti in modo da tale da non lasciar spazio a malintesi e probabilmente rinunciare a qualche velleità per dare un’impronta forte al racconto. Abbiamo cercato poi di presentare al meglio il documentario, proponendo un compendio per i giovani, in cui viene fatto un riassunto di ciò che era successo al G8 di Genova. Perciò per quanto mi riguarda il narratore in questi casi deve un po’ sparire.”
Pietro Amendola