“Il talento” prospettiva di un successo
maggio 11, 2020Il copione non c’è e il motivo è che dietro questa scelta c’è un’ispirazione da Oscar, che si traduce in un nome e cognome: Federico Fellini. Così per la realizzazione del lungometraggio “il Talento” Salvatore Sclafani e Domenico Cangialosi, entrambi sceneggiatori del film, hanno seguito i passi del grande regista, che preferiva costruire le sue opere durante il percorso creativo, svincolandosi dagli schemi rigidi di un copione, e preferendo immettere sempre nuova linfa al proprio lavoro, anche accogliendo i suggerimenti degli attori, che amava coinvolgere.
“Ispirarci a Federico Fellini è stata una grossa prova” dicono Salvatore Sclafani e Domenico Cangialosi” ma l’abbiamo affrontata con molto impegno, determinazione e il supporto della passione per il nostro lavoro”. Il film, il cui tema sui compromessi per ottenere successo è decisamente attuale, riceve respiro dalla modalità lavorativa che hanno scelto per la realizzazione del film. La mancanza di un copione, affiancato all’abilità dei due sceneggiatori, fanno emergere la personalità dei entrambi i quali, con grande abilità, dipanano la storia lasciando sempre una tensione di fondo, che invita lo spettatore a vedere il film fino alla fine, in attesa di un colpo di scena”.
“Il film è prodotto da First Child, la casa di produzione mia e di Salvatore Sclafani che ha sede a pochi chilometri da Bologna” dice Paola Piccioli che vive a Los Angeles, ma lavora come Sclafani tra gli States e l’Italia. “Il talento” penso sia una rivoluzione creativa che Salvatore Sclafani e Domenico Cangialosi, sceneggiatori ma anche rispettivamente regista e protagonista, sono riusciti a creare con un budget limato. E sono molto fiera del piccolo miracolo cui hanno dato vita, che è la dimostrazione del fatto che con determinazione e amore per il proprio lavoro, si può fare di tutto, anche quando sembra difficile”
Il cinismo della società odierna, la superficialità e l’apparenza, emergono nella trama del film che racconta la storia di un talentuoso e sconosciuto scrittore.
Ma come si sono mossi gli sceneggiatori durante il loro lavoro?
“Il processo e’ stato molto interessante, gli attori improvvisavano senza alcun freno durante le prove. Ed io indirizzavo la loro recitazione” spiega Salvatore Sclafani che oltre ai panni di sceneggiatore e regista è anche il direttore della fotografia de “Il Talento”. “Mandavo al trucco gli attori, solo dopo aver finalmente “fissato” le battute ed i movimenti. Intanto io ed i miei tecnici illuminavamo accuratamente la scena e preparavamo la cinepresa . Così nel momento in cui gli attori tornavano sul set, giravamo le scene come se le battute fossero sempre state parte di un copione. Tra l’altro gli attori, si sono sentiti così coinvolti dalla possibilità di partecipare ad un processo creativo, tanto da decidere di rinunciare al loro cachet, per non intaccare il nostro budget ridotto”.
Ma veniamo alla storia che racconta “Il Talento”.
“Fabrizio Taormina è un giovane scrittore siciliano” spiega Domenico Cangialosi che lo interpreta e che è stato anche costumista del film insieme a Francesca Palma.” che dovrà affrontare parecchie vicissitudini nel cammino verso il successo. Una volta trasferitosi a Roma, Fabrizio inizierà a lavorare per un famoso scrittore argentino che si chiama Eugenio Vassallo, il quale farà di lui, giovane ma talentuoso, il suo “Ghost Writer”. Da qui le pieghe emotive del film, si muoveranno attraverso situazioni, incontri e scelte che emergeranno a tratti in maniera intrigante, sino all’epilogo
Com’è nato il progetto del film? A Roma, dove i palermitani Salvatore Sclafani e Domenico Cangialosi si sono conosciuti, mentre inseguivano il sogno del cinema, nel quale avevano già fato varie esperienze. Insieme, prima de “Il talento”, hanno realizzato il cortometraggio “Self Control”, sulla bulimia maschile, ottenendo ottime critiche e premi in importanti film festival nazionali.
Poi è arrivata l’idea di realizzare un film con la casa di produzione cinematografica First Child di Salvatore Sclafani e Paola Piccioli, che si è concretizzata poco prima del trasferimento a Los Angeles di Salvatore, quasi un tributo alla città eterna che ama moltissimo e nella quale ha voluto dar vita al film insieme all’amico Domenico .
Oggi però, il film deve fare i conti con il rivoluzionamento causato su tutti i piani, dal Covid-19, che non ha ovviamente escluso il mondo del cinema. “Data la situazione attuale, dobbiamo sostituire la distribuzione tradizionale del film, con una serie di iniziative sui canali social, in particolare Facebook e Instagram” dice Domenico Cangialosi” E abbiamo in serbo delle sorprese grazie al sostegno di alcuni personaggi di spicco. Il nostro obiettivo?” Sensibilizzare i più importanti produttori e le principali realtà del settore cinematografico, per disegnare una nuova strada che possa dar voce a “Il talento” e a tante altre pellicole che stanno attraversando le stesse difficoltà” .
E’ un obiettivo ambizioso, ma Sclafani e Cangialosi hanno le idee chiare, sono molto determinati, ed hanno già dimostrato di sapersi mettere efficacemente alla prova, al di là delle complicazioni e delle situazioni inaspettate. E i risultati non si faranno attendere a lungo! Intanto First Child sta già lavorando a nuove produzioni e sta raccogliendo ottimi riscontri a festival internazionali e nazionali con due suoi cortometraggi, “Idda” e “Don Gino”. In particolare, proprio in questi giorni, Idda ha ricevuto negli USA una nomination aI Festival Lift-of sessions e una all’ UclaxFilmFest.
Maria Grazia Palmieri