ISPIRAZIONI DI VIAGGIO – Percorrere Parigi pensando a Woody Allen

ISPIRAZIONI DI VIAGGIO – Percorrere Parigi pensando a Woody Allen

aprile 14, 2019 0 Di Bianca Ferrari

“Ti rendi conto di che schianto sia questa città sotto la pioggia?”

 

Con queste parole Gil Pender, il protagonista di Midnight in Paris, film-dichiarazione d’amore (2011) di Woody Allen alla Ville lumiére, cerca di comunicare alla fidanzata il suo amore incondizionato verso Parigi, una città che ha saputo affascinare e fare innamorare intere generazioni di creativi, fino a diventare essa stessa un’opera d’arte eterna.

Per Gil (interpretato da Owen Wilson) Parigi è bella sempre: di giorno, di notte, con la pioggia e con il sole. E come non essere d’accordo? Tra le mete turistiche più sognate di sempre, rappresentata attraverso ogni arte e in ogni epoca, dai poeti maledetti ai pittori espressionisti, passando per gli scrittori naturalisti, i musicisti jazz e i registi della nouvelle vague, qualsiasi angolo della città è un’emozione, un ricordo o una promessa, e nella sua grandezza una fucina di immaginari e immaginario essa stessa: tutto questo e anche di più, ma solo per chi la sa guardare

Certamente non la sanno guardare con gli occhi giusti la sua fidanzata e la famiglia di lei, che non fanno altro che ripetere quanto sia meglio l’America e di come non faccia proprio per loro la vita parigina. Niente di più distante dalla sensibilità di Gil, uno scrittore che vive nella perpetua negazione di un presente che odia, e che si rifugia nell’amore nostalgico del passato, malato di una sindrome dell’epoca d’oro, a cui sente avrebbe dovuto appartenere: gli anni Venti parigini. Quando una sera, a mezzanotte, è seduto sulle scale della Chiesa di St Etienne du Mont, Gil viene caricato da una vecchia Peugeot che lo trasporta magicamente in quell’epoca, e si ritrova faccia a faccia con il suo sogno dorato. Dapprima affascinato ed entusiasta dall’incontro con tutti i suoi idoli come Fitzgerald, Hemingway, Picasso e Dalì, Gil dovrà però paradossalmente fare i conti con la realtà dopo l’incontro con la bellissima Adriana, amante di diversi pittori dell’epoca, come lui malata di un amore incurabile verso il passato… quello per la Belle Époque. Questo incontro sarà essenziale per Gil, che capirà così la differenza tra amare il passato ed esserne relegati, e come si può vivere nel presente senza rinunciare al romanticismo.

Nel suo affresco della città Woody Allen ci trasporta lontano, sulle note del jazz di Sidney Bechet, facendoci viaggiare con la mente e con il cuore attraverso i boulevard, facendoci sognare i café  dai piccoli tavolini rotondi sulla strada, dove poter mangiare una madeleine al cioccolato o un croissant salato e sorseggiare un café au lait, o i bistrot dove artisti e intellettuali si riunivano a discutere sull’arte e sulla vita, sempre davanti a un buon bicchiere di vino, carburante per l’immaginazione.

Molti dei luoghi dei film sono però realmente esistiti, e non solo frutto della finzione cinematografica: come il club della ballerina e intrattenitrice Ada Smith, detta Bricktop, in cui Gil si reca assieme ai coniugi Fitzgerald, dove veniva ballato il charleston e in cui, oltre ai Fitzgerald, si recavano Cole Porter e il Duca e la Duchessa di Windsor; o la casa della scrittrice Gertrude Stein, in rue de Fleurus, punto di riferimento per romanzieri e pittori e a cui Picasso dedicò un famoso ritratto nel 1906.

Vi sono poi luoghi mostrati nel film che si possono visitare ancora oggi: oltre a quelli più conosciuti come la chiesa di Notre-Dame, la torre Eiffel e la Reggia di Versailles, il film ci porta per esempio anche ai giardini di Monet a Giverny, dove il pittore ha dipinto le sue famose ninfee, esposte ora al Musée de l’Orangerie, o al Musée Rodin, dove si può ammirare l’opera più famosa dello scultore, Il pensatore. Tra i luoghi più gettonati del film vi è poi il Restaurant Polidor, in cui Gil incontra Hemingway, e dove ancora oggi si possono gustare piatti tipici francesi. E se si è in vena di compere, allora varrà sicuramente la pena passare ai mercatini dell’antiquariato come il Marché aux Puces de Saint-Ouen, o quello lungo la Senna, in cui si possono trovare libri e vinili da collezione e in cui Gil trova un ricordo di Adriana.

E infine, lungo i numerosi ponti illuminati nella notte da alti lampioni in ghisa, lavati periodicamente dalle scroscianti piogge, con un pizzico di fortuna, si potrà trovare l’amore… Perché Parigi è sempre Parigi: e che tu sia triste o felice la città saprà accoglierti, invitandoti a perderti per poi ritrovarti.

 

Di Bianca Ferrari