IMMERSI NELLA STORIA DELLA SETTIMA ARTE, LO SPETTACOLO DEL MUSEO DEL CINEMA DI LOS ANGELES

IMMERSI NELLA STORIA DELLA SETTIMA ARTE, LO SPETTACOLO DEL MUSEO DEL CINEMA DI LOS ANGELES

novembre 17, 2024 0 Di Cinema in viaggio

Oltre 13 milioni di oggetti, 85 mila sceneggiature e 65 mila poster dei film più iconici della storia del grande schermo. L’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles è stato definito “Il Partenone dei Musei del Cinema”, ricco di immagini, suoni e reperti che raccontano la nascita di celebri pellicole, come Star Wars e Quarto Potere. Risale al 30 settembre 2021 l’inaugurazione della struttura, progettata dall’architetto genovese Renzo Piano all’interno dello storico palazzo degli anni ‘30 della May Company, ribattezzato Saban Building, situato all’angolo tra Wilshire e Fairfax lungo il Museum Mile di Los Angeles. Il museo si divide in due distinti edifici, collegati tra loro dal ponte di vetro “Barbra Streisand Bridge”, per un totale di circa 28 mila metri quadrati ricchi di storia del cinema. “Il cinema ti prende a bordo e ti porta in giro”, aveva sottolineato Renzo Piano nel giorno dell’inaugurazione, descrivendo dunque la sua creatura come una “piccola astronave”, lo stesso soprannome che l’architetto genovese diede ad un’altra delle sue meraviglie, lo Stadio San Nicola di Bari. Ed è un viaggio emozionante e forse anche un po’ nostalgico quello che i visitatori possono apprezzare all’interno dell’Academy Museum of Motion Pictures.

Al centro di alcune stanze ci sono soprattutto i registi, come in quella dedicata a Spike Lee, considerato il più grande filmaker afroamericano. E se parliamo di Los Angeles e di cinema è inevitabile e doveroso soffermarsi sul premio Oscar, il riconoscimento più ambito tra attori, registi, sceneggiatori e tutti i componenti artistici impegnati nella creazione di un film. In una delle sale del museo è possibile ammirare l’evoluzione della scintillante statuetta, che fece il suo esordio il 16 maggio 1929, e di quella storica serata la struttura custodisce anche il menù servito ai personaggi dell’epoca presenti. Nei discorsi dei vincitori, proiettati sugli schermi, è possibile attraversare l’insieme di emozioni positive che hanno toccato figure iconiche del grande schermo, da Robert De Niro, a a Meryl Streep fino a Leonardo Di Caprio. E se si desidera assaporare la sensazione di vincere una di queste statuette, è possibile farlo attraverso la Oscars Experience, una simulazione in cui il visitatore sale su un palcoscenico e alza una riproduzione fedele del celebre premio, con tanto di discorso motivazionale e video in post-production con musica e applausi del pubblico virtuale.

Per chi vuole tuffarsi in questa esperienza hollywoodiana il ticket costa 10 dollari per gli adulti, che si aggiungono ai 25 richiesti per l’ingresso nella struttura. Un elenco di singoli pezzi di storia arricchisce le teche delle sale, come la vestaglia di Jeffrey ne “Il Grande Lebowski” o la slitta di Quarto Potere con la scritta “Rosebud”. Tutte immagini che riportano la mente dei visitatori a scene cinematografiche che hanno assunto un ruolo fondamentale non solo nel mondo dei film ma anche in quello della cultura popolare. E’ recente la notizia relativa ad un oggetto, appartenente al panorama cinematografico del nostro paese, che si è unito agli altri reperti presenti nel museo. Dallo scorso marzo infatti, nell’Identity Gallery della mostra principale del museo, ‘Stories of Cinema’, accanto ai costumi di stelle come James Dean o Marlene Dietrich, è esposto l’abito disegnato da Sartoria Peruzzi e indossato da Gina Lollobrigida in ‘La donna più bella del mondo’; pellicola che permise all’attrice di vincere un David di Donatello nel 1956. Spazio anche all’animazione nell’Academy Museum di Los Angeles, in cui sono raccolte le tavole di lavoro dei creatori Disney e i primi concepts di personaggi diventati figure cult, come Buzz Lightyear e Carl del film Up. Il maestro Hayao Miyazaki, vincitore di un premio Oscar con “La città incantata”, è omaggiato al quarto piano dell’edificio, interamente dedicato al regista giapponese. Il clima incantato dell’Academy Museum of Motion Pictures congeda i suoi visitatori con un corridoio tappezzato con i titoli di coda delle pellicole cinematografiche, un momento conclusivo e catartico al termine di un tour dedicato alla settima arte.

La struttura di Los Angeles mantiene viva la memoria delle opere più iconiche del panorama cinematografico, mostrando alcuni oggetti e contenuti esclusivi che rappresentano i processi lavorativi nascosti dietro alla creazione dei film che ci hanno fatto emozionare e che, come disse Tom Hanks all’inaugurazione del museo, “continuano ad essere l’arte magica che parla a tutti”.

LA CURIOSITA’: Ingrid & Humprey

L’ampio  spazio che nel museo fa rivivere Casablanca così intensamente da immergere  e avvolgere il pubblico in questo cult della cinematografia, è  forse uno dei più emozionalmente potenti dell’intero museo. Tante le foto, le curiosità,  le atmospere ricreate, tra tutte: il diaro che Ingrid Bergman ha scritto durante la realizzazione del film, con grafia precisa e minuta. Un momento della sua esistenza, rimasto nella storia del cinema in una teca museale, reperto del dietro le quinte di un film indimenticabile.

Pietro Amendola